Giunto alla dodicesima edizione, si rinnova a Torino, da giovedì 20 a lunedì 24 settembre p.v., l’appuntamento internazionale dedicato al cibo e alla biodiversità.
Food for Change è il tema dell’edizione 2018, anno internazionale del cibo italiano nel mondo e del turismo sostenibile volto a sensibilizzare sempre di più i cittadini e le imprese sulla necessità di valorizzare i caratteri culturali e naturali del territorio. Il cibo è il più potente strumento per avviare una rivoluzione lenta, pacifica e globale, cominciando dai piccoli gesti quotidiani, come la scelta consapevole delle materie prime per una maggiore tutela degli ecosistemi e della biodiversità.
Il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, unitamente alla Regione Campania e al Parco del Vesuvio, condividono un’area espositiva complessiva di 800 mq, di cui 200 mq per lo stand aziende, circa mq 300 per i Presidi e i restanti 300 mq per lo stand in collaborazione con Cittaslow con l’intera gamma delle eccellenze regionali e dei Presìdi Slow Food, compresi quelli del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni il cui numero aumenta di anno in anno. Ben 13, infatti, sono ad oggi i nostri fiori all’occhiello a cui vanno aggiunte le Comunità del Cibo impegnate in progetti di recupero di alcune varietà di grani antichi e dell’antico pomodoro giallo del Cilento. Due gli spazi collettivi: l’area Cittaslow e l’area Regione Campania con i Presìdi sostenuti dal progetto “Verso Leguminosa”. Grazie alla collaborazione dell’Associazione Cittaslow, nell’area espositiva loro assegnata, è allestita un’area ristorante per la promozione della Dieta Mediterranea in cui si utilizzeranno alimenti facenti parte dei Presidi Slow Food campani.
Sempre nell’ottica della promozione della dieta mediterranea, nello stand di Cittaslow, saranno realizzati diversi laboratori del gusto con i presìdi slowfood del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, tra cui: le Alici di menaica, le olive ammaccate, il cece di Cicerale, il fico bianco, il fusillo di Felitto, il cacioricotta di capra cilentana e il fagiolo di Controne.