“50 ANNI DOPO IL FUTURO”: IL GIORNO IN CUI L’UMANITA’ ARRIVO’ SULLA LUNA RACCONTATO DAL DOTTOR VINCENZO GALLO AL ROTARY CLUB NORD DUE PRINCIPATI

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Lo sbarco sulla Luna del 1969 è stato un momento storico particolare: le condizioni geopolitiche hanno consentito di poter organizzare un evento che l’umanità, fino a qualche decennio prima, aveva solo sognato. All’inizio, la corsa alla Luna, lanciata dal Presidente Kennedy nel 1961 con un celebre discorso al Congresso, era una lotta di supremazia tecnologica tra gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica che alla fine si è rivelata un progresso per tutta l’umanità: oggi, a distanza di oltre 50 anni, beneficiamo ancora delle scoperte fatte per mandare l’uomo sulla Luna. Furono spesi 24 miliardi di dollari, equivalenti ad oltre 100 miliardi attuali, ed in eredità abbiamo avuto una tecnologia ex novo che non si è ridotta al solo teflon, che serviva per proteggere i piloti dalle temperature elevate, e al velcro”.

Il dottor Gallo ha raccontato tutto il programma Apollo, che iniziò nel 1967, e lo sbarco del primo uomo sulla Luna, con l’Apollo 11, durante un’ interessante serata organizzata all’Hotel Due Principati di Baronissi, dal “Rotary Club Salerno Nord dei Due Principati”, presieduto da Vittorio Villari, in interclub con il “Rotary Club Salerno Picentia”, presieduto da Carla Sabatella, e con il “Rotary Club di Battipaglia” presieduto da Alfonso Truono, per presentare il libro “50 anni dopo il futuro”, edito da “Il Saggio”, scritto dal dottor Gallo, appassionato di astronomia sin da bambino, che nel 1982, insieme con altri soci, ha fondato a Salerno il Centro Astronomico “Neil Armstrong”. Responsabile della Sezione di Ricerca Astronautica dell’Unione Astrofili Italiani, Gallo ha incontrato alcuni dei protagonisti del viaggio sulla Luna:” Ho incontrato, sia in Italia, in vari convegni, sia alla NASA a Cape Canaveral, otto dei dodici astronauti che sono stati sulla Luna: oggi ne restano in vita solo quattro. Per tutti loro non è stato tanto difficile andare sulla Luna, ma tornare sulla Terra: per loro è stata un’esperienza sconvolgente che ha cambiato la loro vita. In America sono dei monumenti nazionali”. Lo scrittore salernitano, anche attraverso delle slide proiettate dalla dottoressa Brigida Marìca Corrado, ha ricordato l’importante e determinante apporto dato al programma spaziale, dirigendo tutti i lanci fino all’Apollo 11, dell’ Ufficiale Militare Rocco Petrone, nato da genitori italiani emigrati negli Stati Uniti da Sasso di Castalda, in provincia di Potenza. Il dottor Gallo, che ha avuto in affidamento per una sera un frammento lunare, ha incontrato anche Tito Stagno, che fu definito” l’astronauta italiano” per aver seguito tutto il programma spaziale USA, e Ruggero Orlando: ” Entrambi avevano una grande professionalità giornalistica. Raccontarono in televisione l’atterraggio del LEM della missione Apollo 11 con Neil Armstrong, Edwin Aldrin e Michael Collins, che era nato a Roma nel 1930, figlio di un addetto militare dell’ambasciata USA, l’unico dei tre astronauti che ,dovendo rimanere in orbita ad aspettare, non passeggiò sul suolo lunare che fu invece calpestato per la prima volta da Neil Armstrong: il secondo uomo a scendere sulla Luna fu Edwin Aldrin detto Buzz ”. Nel Centro Astronomico di Salerno si sono formati giovani salernitani che oggi lavorano nelle agenzie spaziali: ” L’ingegnere Antonio Fortunato sta intraprendendo un percorso manageriale presso l’Agenzia Spaziale Europea e Antonio Concilio è un ingegnere del CIRA, il Centro Italiano di Ricerche Aerospaziali di Capua”. Gallo ha conosciuto anche l’astronauta Luca Parmitano:” Adesso è in orbita e tornerà per i primi di febbraio. E’ il primo italiano a comandare una stazione spaziale: farà anche delle passeggiate nello spazio”. Il dottor Gallo ha spiegato che grazie ad alcuni miliardari americani continuerà la corsa allo spazio:” Spazio che ai nostri giorni si ammanta ancora di un fascino da frontiera dell’ignoto, tra breve diventerà meta di viaggi turistici anche per i comuni mortali”. Il progetto spaziale si è interrotto nel 1972:” Soprattutto per i costi che bisogna affrontare, ma anche perché ormai si è scoperto che la Luna e la Terra sono due corpi gemelli che hanno un’origine comune e fatti della stessa materia ”. Il dottor Gallo ha anche spiegato che il ritorno alla Luna ci sarà:” Sarà inevitabile prima o poi, forse nel 2030. Speriamo solo che la Luna, come già ipotizzato dalla serie televisiva Spazio 1999, non diventi una discarica di rifiuti tossici e radioattivi”. Il progetto per andare su Marte è invece lontano: ” Abbiamo grossi problemi da risolvere e contiamo molto su una nuova ondata di tecnologie che ci dovrebbe consentire di superarli”.

Aniello Palumbo