«Carlo Falvella era un giovane innamorato della vita fino a rischiarla e a perderla. A prescindere dall’appartenenza partitica chi crede di poter cambiare il mondo, merita grande rispetto qualunque sia il pensiero che esprime, e sia ben chiaro, qualunque sia la parte politica che rappresenta. Così come la violenza deve essere, da tutte le parti, l’unico linguaggio da condannare. Carlo è monito di mai più violenza e di speranza per i giovani che devo credere e avere passione per i loro ideali».
Antonio Cammarota, consigliere comunale ricorda, anche quest’anno, la figura di Carlo Falvella, nel giorno dell’assassinio compiuto il 7 luglio del 1972 a Salerno.
«I giovani che credono nella politica, la rendono alta. La vera riscossa oggi è far rinascere la politica delle grandi idealità, superando le attuali faide tra gruppi di potere che nulla hanno a che fare con la res pubblica. Tornino gli ideali, torni la passione e torni ad essere alto e sopra ad ogni cosa il perseguimento dell’interesse pubblico ma si condanni sempre e comunque la violenza», prosegue Antonio Cammarota che ricorda ancora: «Nel corso di un convegno in occasione del quarantennale della scomparsa, alla presenza del fratello Pippo in una delle sue ultime uscite pubbliche, chiesi all’allora sindaco Vincenzo De Luca di promuovere un convegno tra tutti i rappresentanti politici del tempo ed attuali per far sì che da Salerno partisse una nuova riscossa della politica. Iniziativa che sollecito anche in questa occasione alle attuali istituzioni cittadine», conclude Cammarota.