“Il 23 maggio 1992, sull’autostrada A29 all’altezza dello svincolo per Capaci in direzione Palermo, morivano il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani che viaggiavano con lui a bordo di una Croma bianca, guidata da Falcone. Sono passati 25 anni da quella morte e da quella di Paolo Borsellino, avvenuta soltanto due mesi dopo, il 19 luglio in via D’Amelio, e oggi più che mai l’unico modo che abbiamo per onorare la memoria, il sacrificio e l’impegno di questi due uomini è impegnarci nel nostro quotidiano, in ufficio, a casa, nelle fabbriche, nelle istituzioni a dare il massimo per consegnare a noi, alla nostra famiglia e alle future generazioni un Paese migliore”. Lo scrive su Facebook il deputato di Articolo Uno-Mdp Michele Ragosta ricordando il 25esimo anniversario della strage di Capaci.
“Giovanni Falcone diceva: “Che le cose siano così, non vuol dire che debbano andare così. Solo che quando si tratta di rimboccarsi le maniche ed incominciare a cambiare, vi è un prezzo da pagare. Ed è allora che la stragrande maggioranza preferisce lamentarsi piuttosto che fare”.Ecco, facciamo in modo che questa maggioranza diventi una minoranza: solo così potremo dire che il loro sacrificio non è stato vano”.