L’immensa mole di lavoro realizzata nei 10 anni di gestione Fondazione Ravello ha trasformato profondamente Villa Rufolo che oggi si presenta totalmente restaurata e pronta ad accogliere non solo turisti ma eventi, mostre, convegni, mettendo sul tavolo ambienti tornati all’antico splendore e dotati delle più moderne tecnologie, giardini ancora più belli e fedeli a quella impostazione voluta da sir Francis Nevile Reid che la rese celebre nel mondo, una Torre Maggiore pronta ad aprire le porte per svelare un museo verticale unico nel suo genere a metà strada tra il reale e il virtuale.
I numeri del 2015 rispecchiano un trend in crescita ancora più straordinario se si pensa che proprio l’ultimo biennio ha visto il monumento simbolo della “Città della Musica” interessato da una serie di cantieri che hanno, seppure in modo programmato, limitato la sua completa fruibilità. Passando ai numeri: nel 2006, ultimo anno di gestione EPT, gli ingressi complessivi registrati sono stati 155.453, per passare ai 229.613 del 2015 (+ 47,7% rispetto proprio al 2006). Gli incassi invece, sono passati da € 640.655 del 2006 (EPT), a € 1.025.615 nel 2015.
Fondazione Ravello ha realizzato un incremento di incassi, rispetto al 2006 del 62,46%. Se a questi numeri dei soli visitatori paganti, aggiungiamo i visitatori non paganti (Ravellesi), e i visitatori partecipanti ad eventi diretti della Fondazione Ravello, ed indiretti di altre Istituzioni pubbliche e private, i numeri diventano ancora più sbalorditivi (il totale dei visitatori è 341.484) e portano Villa Rufolo ai primissimi posti nello scenario nazionale e davanti a complessi importanti di rilievo internazionale, per tutti il Museo di Capodimonte fermo nel 2015 a meno di 150.000 visitatori.
Dati molto lusinghieri per la Direzione della Villa e per la Fondazione Ravello che, in tutta la durata della sua gestione, non ha mai aumentato il costo del biglietto (nello specifico 5€ per l’ingresso singolo, 4€ per i gruppi superiori alle 15 unità, 3€ per il ridotto: minori di 12 anni e maggiori di 65 anni).
“I numeri per definizione sono inopinabili e dovrebbero parlare da soli, ma ritengo doveroso sottolineare alcuni aspetti. Se nel periodo di profonda crisi economica del paese e dell’economia mondiale Villa Rufolo ha visto numeri in totale controtendenza, un motivo ci sarà e non è casuale: lavoro fatto con competenza e onestà. Un binomio che per chiunque scevro da preconcetti e secondi fini non è difficile da ammettere. – dice Secondo Amalfitano unico direttore di Villa Rufolo nel periodo di gestione del monumento da parte della Fondazione Ravello – Se la nuova governance della Fondazione, nella persona del Presidente Maffettone, ha ritenuto di sottoscrivere con me un accordo di lavoro che punta esclusivamente al futuro, ritengo che il motivo è unicamente il riconoscimento del lavoro svolto e dei programmi per il futuro. Qualsiasi lettura diversa non ci interessa, i dati dicono questo e soprattutto gli utenti dicono questo, e tanto basta” conclude Amalfitano.