“Il 1992 che è comunemente considerato il confine della Prima Repubblica, per la mia generazione, è stato un anno che ha modificato il nostro rapporto con la realtà”. A raccontare un periodo storico importante per il nostro Paese, quello che va dal 1989 al 1992: l’anno di Tangentopoli, è stato il professor Marcello Ravveduto, docente di Digital Pubblic History all’Università di Salerno, protagonista dell’incontro organizzato dal professor Antonio Gazia e da Alfonso Vincenzo Mauro, direttori artistici dell’associazione culturale “La Congrega Letteraria” di Vietri sul Mare che si è tenuto, nel rispetto delle norme anti-Covid, a Raito, nell’incantevole scenario dell’azienda agricola “Le Vigne di Raito”, fondata e diretta dalla dottoressa Patrizia Malanga, che produce il “Ragis” rosso la cui denominazione è stata ispirata dal nome di un personaggio di origine longobarda che, secondo la storiografia locale, ha fondato la frazione di Raito:” Il vino ha un’importanza storica ed è strettamente legato alla cultura e alla tradizione di un popolo e del suo territorio” ha spiegato la dottoressa Malanga – “ Attraverso i nostri vini “Ragis” rosso e “Vitamenia” rosato, prodotti con uve Aglianico e Piedirosso, coltivate con metodo biologico e biodinamico, promuoviamo a livello internazionale il nostro territorio”. Ad introdurre il tema dell’incontro è stato il professor Antonio Gazia che ha parlato dell’inchiesta “Mani Pulite”:” Portò all’arresto di 4525 persone: Furono emanati 25.400 avvisi di garanzia. I politici coinvolti furono 1100. Ci furono anche dei suicidi “.
Il professor Ravveduto ha spiegato che il passaggio dalla Prima alla Seconda Repubblica si consuma nel quinquennio 1989-1994.” In questo arco temporale, il ’92 può essere considerato il vertice di una parabola” e che il 1992 segna il crollo dei partiti:” Lo sconquasso del 1992 determina una riforma completa del sistema politico italiano: non rimane più nessun partito”. Secondo il professor Ravveduto il 1992 è anche un elemento importante nella ricostruzione del nostro immaginario collettivo:” Lo vediamo anche nei film e nelle fiction televisive: torniamo sempre al 92.”. Ravveduto ha anche ricordato lo stragismo mafioso, con le uccisioni, nel 1992,di Falcone e Borsellino e dei loro uomini della scorta:” Non dimentichiamo che è un colpo al Palazzo. Milano con Tangentopoli e Palermo con la strage di Capaci, sono due facce della stessa medaglia: rappresentano una crisi che è anche la crisi del Palazzo . Non dimentichiamo che la strage di Capaci accade proprio mentre si sta eleggendo il nuovo Presidente della Repubblica che è il rito democratico per eccellenza della Repubblica”. Per Ravveduto le giovani generazioni hanno vissuto indirettamente le conseguenze di quella crisi: ” Il 1992 per noi che l’abbiamo vissuto rappresenta una crisi, ma per i giovani probabilmente rappresenta la radice del loro presente”.
Aniello Palumbo